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L’equilibrio interiore come indice dello stare bene con se stessi.

Categoria: Psicologia
L’equilibrio interiore come indice dello stare bene con se stessi.

Cari lettori, penso che ad ognuno di noi sia capitato di passare momenti della propria vita in cui tutto potesse sembrare una lotta, dove anche la situazione più semplice diventava complicata e si aveva l’impressione di sbagliare qualsiasi cosa si provasse a dire o fare. Ma che vuol dire, signori, stare bene con se stessi? Sicuramente, a mio parere, significa trovare ciò che si definisce: equilibrio. Naturalmente, ristabilirlo ogni volta è alquanto difficile, sebbene, credo fortemente che vi siano alcuni aspetti che, se curati maggiormente, aiutano e non poco a raggiungere tale scopo. Innanzitutto, non si dovrebbe dipendere dagli altri, bensì imparare a stare anche da soli, prendendosi la responsabilità dei propri pensieri e azioni. La libertà individuale è importantissima, quella mentale specialmente, e “l’altro” deve rappresentare una risorsa e non un limite. Si dovrebbe, parimenti, cercare di gestire meglio sia il giudizio che il senso di colpa. Qualche volta, infatti, capita di auto-accusarci o di sentirci giudicati; accettare se stessi, il proprio passato, i nostri atteggiamenti, giusti o sbagliati che siano, senza usarli come pretesto o come ancora distruttiva, è una delle basi per arrivare a mettere in atto tutto quello che può essere costruttivo per noi e conseguentemente donarci quella stabilità mentale a cui si lega l’equilibrio interiore. Altri due aspetti profondamente legati a quest’ultimo sono il concetto di gratitudine ed il coraggio di scoprirsi per quello che si è veramente. Mi spiego meglio; riguardo alla gratitudine, questa rappresenta uno dei migliori modi per accogliere tutto quello che può venire di positivo dalla vita di tutti i giorni. Spesso e volentieri, però, si è molto distratti da ciò che non reca piacere, non mettendo, invece, l’attenzione su quelle piccole cose di cui effettivamente si potrebbe essere soddisfatti. Bisogna darsi una nuova e ripetuta rivalutazione di sé ed una ri-equilibratura rispetto a ciò che si reputa negativo. Rispetto allo scoprirsi, per chi si è veramente, si dovrebbe avere la forza di riconnettersi con il nostro essere riprendendo in mano il proprio potere, cosa che permetterà di agire con più consapevolezza senza diventare succubi di schemi e convinzioni da cui è complicato poi liberarsi, aprendosi, di conseguenza, al cambiamento. Molti immaginano l’equilibrio come un mare sempre calmo e per raggiungerlo cercano di eliminare ciò che si “agita dentro” e che li infastidisce. Ma il vero equilibrio è ben altro. Non si deve eliminare ciò che ci può creare disagio, né si deve compensare con chissà che cosa, ma si deve affrontare. Oltretutto basta alle perenni lotte o bracci di ferro con la propria persona. Bisogna iniziare a sforzarsi di vedere le inimicizie interiori come propri compagni di viaggio, come parti inerenti del proprio viaggio esistenziale. La rabbia, la gelosia, l’invidia e via dicendo, non assumono solo il ruolo di emozioni da sconfiggere, bensì quello di nuove fonti di energia per modificarsi al meglio. Eccolo allora l’equilibrio. Un qualcosa di dinamico, non di statico. Al prossimo mese.

 

Dott. Barbabella Giuliano
Psicologo – Psicoterapeuta
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