110% su Interventi di ristrutturazione con ampliamento.

L’Agenzia Entrate ha chiarito che, nell’ambito della gamma di interventi per cui è possibile fruire della nuova detrazione del 110%, nel caso in cui i lavori eseguiti comportino anche un ampliamento dell’edificio esistente, sarà indispensabile considerare la nuova definizione di ristrutturazione dal punto di vista edilizio (decreto semplificazioni DL76/2020), nonché differenziare la ristrutturazione edilizia che prevede la demolizione dell’edificio esistente e la successiva ricostruzione dalla ristrutturazione che, invece, non prevede la demolizione.
L’Agenzia delle Entrate spiega che la detrazione del 110% spetta anche per le spese per gli interventi di riqualificazione energetica (o di riduzione del rischio sismico) su un’unità immobiliare che, allo scopo di sfruttare meglio la bioclimatica e rispettare le distanze dai confini, viene demolita e ricostruita con spostamento di sedime e aumento di volumetria, a condizione che gli interventi rientrino tra quelli di ristrutturazione edilizia.
Quando l’intervento di ristrutturazione (di cui all’art. 3, lett. b, c, d, DPR 380/2001) non prevede la demolizione (e successiva ricostruzione dell’edificio), nonché prevede un ampliamento dell’edificio esistente oggetto dei lavori, la detrazione spetta, invece, esclusivamente per le spese riferibili alla parte esistente e non anche all’ampliamento.
Quanto sopra è da considerare applicabile anche nel caso di interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico e al risparmio energetico con detrazione del 110%.
Si precisa, da ultimo, che nel caso in cui, nell’ambito di una ristrutturazione senza demolizione e con ampliamento, venga installato un impianto fotovoltaico, i relativi costi possono essere considerati per l’intera somma pagata (nei limiti agevolabili), a nulla rilevando che il predetto impianto sia a servizio anche della parte ampliata.

Marco Bartolini - STUDIO RB
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