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Rieducazione in acqua

Categoria: Chinesiologia
Rieducazione in acqua

Vorrei scrivere dell’acqua e della rieducazione che si basa sui movimenti che si possono fare immersi in essa, precisando che la rieducazione in acqua è l’insieme di tecniche che vanno a sfruttare le peculiarità di questo elemento. Gli innumerevoli vantaggi di questo tipo di terapia ne hanno fatto uno strumento sempre più usato e consigliato nella cura di molte patologie croniche e soprattutto ortopediche .
Innanzitutto lavorare in acqua vuol dire lavorare in scarico, con un minor effetto della forza di gravità, e quindi vuol dire che si riducono i rischi tipici di una rieducazione tradizionale, quali infiammazioni, versamenti articolari, dolori, affaticamento, che rallentano i tempi di recupero.
Si evita inoltre che il paziente metta in atto tutti quei meccanismi, per la maggior parte inconsci, di protezione della zona lesa, permettendogli così di lavorare con la muscolatura più decontratta e a svolgere movimenti ampi e senza dolore, senza sovraccarico articolare, rilassando tendini e legamenti e permettendo anche a chi è in soprappeso movimenti più agevoli.
Migliora il reflusso venoso, il riassorbimento degli edemi e dei versamenti intra-articolari. L’acqua svolge quindi una sorta di piacevole “micro massaggio” che drena i tessuti riducendone il tono. La pressione idrostatica stimola anche i recettori cutanei migliorando la percezione di noi stessi, dei nostri movimenti, delle eventuali differenze tra le varie parti del corpo (miglior propriocezione).
La resistenza offerta dall’acqua è superiore a quella offerta dall’aria, rallenta notevolmente l’esecuzione di ogni movimento facendoci svolgere un lavoro più controllato, ed inoltre variando la velocità del movimento stesso (raddoppiando la velocità si quadruplica la resistenza), favorisce anche il recupero della forza muscolare.
La rieducazione in acqua è particolarmente indicata per i recuperi post-intervento (artroprotesi, ricostruzioni legamentose, meniscectomie,…), fratture, distorsioni, lussazioni, algie vertebrali, discopatie, artrosi, affezioni reumatiche …
Ogni seduta di lavoro si svolge in piscina, ad una temperatura di circa 30°, la durata varia in funzione del paziente e della sua patologia. Nelle prime fasi generalmente si effettuano esercizi a carico naturale, successivamente ci si può avvalere di strumenti semplici quali palette, pinne, galleggianti, palloni, cinture, per coadiuvare e diversificare il lavoro. Non è necessario saper nuotare, in quanto si può tranquillamente lavorare dove si tocca ed eventualmente usare cinture salvagente.

 

Lara Signorini
Operatore rieducazione motoria e funzionale, rieducazione in acqua, visita posturologica,
operatore certificato: Back school, Nec school, Bone school,
operatore Certificato PancaFit - metodo Raggi, Pilates in gravidanza
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