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Recesso del socio: quanto vale la sua quota?

Categoria: Fisco
Recesso del socio: quanto vale la sua quota?

Nel corso della vita di un’impresa, può essere necessario liquidare la quota ad uno o più soci che recedono. Per la valutazione della quota del socio recedente di una s.r.l., per esempio, soccorre l’articolo 2473, comma 3, c.c., in cui si dispone che il rimborso debba avvenire in proporzione del patrimonio sociale determinato tenendo conto del suo valore di mercato al momento della dichiarazione di recesso.
Ma quali criteri di valutazione adottare? Valutare l’azienda (e quindi anche una sua quota) significa, in sostanza, ridurre le caratteristiche qualitative e quantitative della stessa ad una espressione monetaria. L’obiettivo principe dello stimatore deve essere quello quantificare un giusto prezzo attraverso l’individuazione di un intervallo di valori entro cui si presume che trovi collocazione l’effettivo valore aziendale.
Si potrà utilizzare il metodo valutativo che risulterà più idoneo in base alle caratteristiche della società. In primo luogo, quindi, è bene procedere con un’analisi storica dell’azienda oggetto di valutazione al fine di conoscere più in dettaglio le caratteristiche e le peculiarità della stessa. Importante, poi, avere una conoscenza del settore in cui l’azienda opera. A tale scopo è utile avere a disposizione anche qualche dato sui competitors diretti.
Va detto comunque che un buon valutatore deve attenersi a criteri di obiettività e razionalità.
Non esiste un metodo universale di valutazione. La scelta è influenzata da diversi fattori, quali il settore di appartenenza dell’azienda da valutare, le caratteristiche della stessa, le particolari fasi di vita in cui l’impresa viene a trovarsi. Un’azienda immobiliare, per esempio, andrà valutata con un criterio patrimoniale, visto che il valore sta sicuramente nel suo patrimonio; per un’azienda che ha buona capacità di generare di cassa, invece, il metodo finanziario potrebbe essere più adatto.
Detto ciò, lo stimatore potrà utilizzare varie metodologie di valutazione.
Le tre principali sono:
• Flussi attesi. Si ha un’indicazione di valore basata sulla capacità di un’azienda di generare flussi di risultati per il futuro. Vi sono le valutazioni reddituali (basate sull’attualizzazione dei flussi di reddito futuri attesi) e le valutazioni di tipo finanziario (basate sull’attualizzazione dei flussi finanziari futuri attesi). Tali metodiche sono in genere preferibili per un’azienda in funzionamento.
• Costo. Fornisce un’indicazione dell’onere che dovrebbe essere sostenuto per sostituire o rimpiazzare l’azienda oggetto di valutazione. Il valore dell’azienda sarà, quindi, la somma dei valori delle singole attività e passività aziendali. Tale metodo è spesso utilizzato per valutare le immobiliari.
• Mercato. Fornisce un’indicazione di valore attraverso la comparazione con aziende simili o identiche con riferimento alle quali sono disponibili indicazioni significative di prezzi recenti.
Si accenna poi all’esistenza di valutazioni di tipo Misto, criterio che coniuga l’affidabilità della dimensione patrimoniale dell’azienda e la rilevanza dei dati reddituali prospettici.

 

Marco Bartolini - STUDIO RB
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