Per gli interventi edilizi di rimozione delle barriere architettoniche possibile ancora sia la cessione del credito che sconto in fattura.
Categoria: FiscoL’approvazione definitiva del D.L. n. 11/2023, ha determinato un allentamento della “stretta” per ciò che riguarda il “blocco” della cessione dei crediti e dello sconto in fattura con riferimento ai bonus edilizi.
Da una parte il legislatore ha cercato di non penalizzare oltre misura gli interventi già avviati, o anche “avanzati” e dall’altra ha individuato alcuni interventi più “meritevoli” e quindi, in tali ipotesi, ha reintrodotto la cedibilità dei crediti.
Tipico esempio è quello relativo agli interventi finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche effettuati al di fuori del Superbonus.
Si tratta, in questo caso, degli interventi di cui all’art. 119 – ter del D.L. n. 34/2020, che attribuiscono il diritto di fruire di un beneficio fiscale pari al de 75% della spesa in cinque quote annuali di pari importo.
Questa tipologia di detrazione si pone su di un piano completamente diverso rispetto al Superbonus e non solo per la misura, ma anche ai fini del computo dei limiti di spesa.
Infatti, il limite massimo è previsto nella misura di 50.000 euro, per gli interventi effettuati su edifici unifamiliari; 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità; 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari per gli edifici composti da più di otto unità.
E’ dunque logico che il legislatore abbia previsto per gli interventi effettuati al di fuori del Superbonus la possibilità di effettuare la cessione del credito o fruire dello sconto in fattura anche se i lavori sono iniziati dopo il 16 febbraio 2023.
Presumibilmente ha anche inciso la tipologia degli interventi in ragione della finalità sociale che gli stessi intendono perseguire.