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Lo stress da rientro: un qualcosa di così inevitabile?

Categoria: Psicologia
Lo stress da rientro:  un qualcosa di così inevitabile?

Ci siamo, cari lettori, si ricomincia! Settembre rappresenta solitamente il mese delle ripartenze: dalla scuola, alle varie attività sportive e non, ad alcuni tipi di lavoro. Innanzitutto vorrei sfatare un luogo comune: la maggior parte delle persone è prigioniera del pregiudizio per cui il riposo ed il relax ricarichino le batterie mentali. In realtà non è del tutto vero! Sarebbe del resto così semplice per voi cancellare o negare tutti quei problemi che ci lasciamo temporaneamente alle spalle? Una settimana di stacco o due settimane o un mese che sia, può davvero avere l’effetto di una bacchetta magica che ha la proprietà di annullare ogni qualsiasi tipo di angoscia? Chiaramente no! Questo naturalmente non vuol dire che l’andare in ferie o il prendersi un po’di riposo non serve a niente. La vacanza, però, deve rappresentare coscientemente una parentesi di pausa rispetto alla lucida ammissione che ci sono vissuti, eventi che poi comunque dobbiamo affrontare, non certo una fuga! Deve rappresentare altresì un piacere, non una necessità per scappare dalla propria realtà, cosa che non fa altro che acuire le varie sensazioni negative al rientro. Per recuperare realisticamente energie occorre imparare ad accettare in primis gli affari irrisolti per poi avere il coraggio di ricominciare al ritorno. Si, proprio così, il coraggio di ricominciare! Averlo vuol dire riconoscere che nella vita ci sono le marce in avanti, il folle e le marce indietro ed usarlo significa mettere quel goccetto d’olio che serve a non far arrugginire tutto ciò che fa girare quei meccanismi esperienziali, emozionali o meno che fanno a loro volta in modo che la nostra esistenza non arrivi mai ad essere statica. Pensiamo alle vacanze come al folle che poi ci ridovrà permettere di reinserire un qualche tipo di marcia, avanti o indietro. Anche perché, a mio parere, vanno bene ovviamente i passi in avanti, ma altrettanto bene vanno anche quelli che sembrano all’indietro, che, paradossalmente, possono essere anch’essi passi in avanti, dipende da dove li guardi. Pensate a ciò che accade su un ring in un incontro di boxe. Per caso, avete mai visto un pugile che attacca in tutte le riprese? Ogni tanto deve arretrare, fare qualche passo necessariamente indietro per stancare l’avversario o per preparare meglio il colpo da assestargli. E nella vita di ogni giorno è così! Non è un passo avanti fermarsi o arretrare ricordandosi di non essere una Wonder-woman o un Superman, ma una persona con luci ed ombre, punti di forza e fragilità? E’ un passo indietro darsi uno stop ammettendosi che ci sono delle cose che non vanno e che si ha bisogno di aiuto? Siamo tutti fatti di carne ed ossa, non robots! Quindi, ricominciamo ogni volta i nostri viaggi da dove finora ci hanno portato i nostri passi, avanti o indietro che siano stati. Ripartiremo sempre e comunque. Ed ecco che l’iniziare nuovamente un qualcosa ci farà meno timore, con il periodo di riposo che, invece di farcelo risultare più difficile, ci aiuterà a motivarci. Buon rinizio a tutti!

 

Dott. Barbabella Giuliano
Psicologo – Psicoterapeuta
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