L’imbarazzo: la fortuna di non sentirsi sempre adeguati.
Categoria: PsicologiaÈ un sabato sera con amici. Ti senti in grande forma: ridi, scherzi, mangi. Ad un certo punto, però, ti sbilanci un po’ dalla sedia su cui ti stai dondolando in quel locale pieno di gente e ti ritrovi a terra con gli occhi di chi sta vicino a te e di altra gente puntati addosso e il brusio di qualche risatina. Possiamo immaginare di trovarci in una simile situazione e percepire una pervadente sensazione di imbarazzo, accompagnata dal desiderio di diventare invisibili. L’imbarazzo può essere inteso come un senso di inadeguatezza in situazioni sociali specifiche che si presenta con complesse e variegate manifestazioni non verbali che rendono visibile all’esterno l’emozione (vedi ad esempio l’abbassamento dello sguardo, l’arrossire, ecc). A scatenarlo non è quasi mai un evento discriminante in termini oggettivi, bensì è più che altro il prodotto di una valutazione personale cognitiva. L’emozione dell’imbarazzo, dunque, sorge dalla valutazione interna di quel significato che diamo e pensiamo diano gli altri ad un evento. Spesso si ipotizza che esso nasca dalla percezione di pensieri negativi degli altri su di sé, ma ciò non è del tutto vero visto che proviamo spesso imbarazzo anche in situazioni in cui rappresentiamo un elemento socialmente positivo (vedi ad esempio quando ci riempiono di complimenti). Comunque l’imbarazzo rappresenta un’esperienza molto comune ma non sempre così negativa a livello sociale come si è portati a credere. Certo è frustrante in certi casi e la smania di evitarlo può portarci a mettere in atto comportamenti irrazionali che possono anche mettere a rischio se stessi o gli altri come il caso dell’uso mancato dei preservativi in adolescenza per evitare l’imbarazzo dell’acquisto o quello di rifiutare di accedere a visite o esami medici specifici come mammografie o colonscopie. Ma stavamo prima accennando a quanto tale emozione possa rivelarsi positiva. Se ci pensiamo bene nei rapporti sociali essa può agire come una sorta di controllo sociale interiorizzato svolgendo un ruolo importante nella dinamica delle relazioni all’interno della comunità. L’imbarazzo può essere un modo per chiedere scusa attraverso il linguaggio non verbale se si pensa di aver infranto una norma e ancora meglio una modalità per esprimere quanto la persona tiene a ciò che la circonda. Pertanto rappresenta un atteggiamento pro-sociale, ovvero che va nella direzione della socialità e non dell’egoismo. Oltretutto è parimenti una emozione necessaria da vivere perché fa sperimentare di non essere invincibili, mette a nudo i nostri limiti e ci fa affrontare l’impotenza, nonché da un segno tangibile del nostro lasciarsi andare. Per di più fa provare la bellezza delle sfide con se stessi nel trovare strategie per tornare alla “normalità”. Per tutto questo può essere percepito probabilmente come ciò che di più vicino c’è alla crescita creativa della persona e di più lontano dalla distruttività della chiusura mentale. Al prossimo numero.