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L’apparire come rampa di lancio per l’essere.

Categoria: Psicologia
L’apparire come rampa di lancio per l’essere.

“Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze”. Tale constatazione Oscar Wilde la sosteneva con ironia ma, allo stesso tempo, con forza, prendendosi gioco di quei benpensanti e di quel luogo comune per cui l’abito non fa il monaco. E non aveva assolutamente torto a mio avviso. Il mondo ci percepisce, ci considera e ci giudica da come ci muoviamo, ci vestiamo, parliamo, agitiamo le mani, sbattiamo gli occhi. Le apparenze sono il fondamento di quello che sappiamo degli altri e di ciò che gli altri sanno di noi. Benché siano svalutate da una certa “tradizione romantica” come una realtà inferiore, come simboli del futile, dell’ingannevole e dell’artificio, in realtà rappresentano un’ occasione carica di aspettative ed opportunità. In pochi secondi possiamo condizionare il nostro interlocutore, sia esso un cliente, partner, amico e determinare il successo di una trattativa, concludere un affare, convincere qualcuno in qualcosa che ci preme, uscire a cena con una ragazza/o desiderata/o. Il tutto grazie ad esse. La brutta reputazione della parola apparenza deriva dallo sfruttamento di quest’ultima in modo non sincero. Naturalmente instaurare un tipo di relazione basata sulla falsità e le bugie non ha lunga vita in nessun ambito. Perciò l’importante è non confondere ciò che fai vedere di essere con ciò che realmente sei. Va bene il vestirsi in un certo modo, il comportarsi in una specifica maniera in determinate situazioni, ma non confondersi e immedesimarsi completamente con il personaggio che stai interpretando senza più capire chi si è. L’apparenza non deve essere un mezzo per nascondere, dietro una superficiale e costruita immagine, debolezze e insicurezze, ma uno strumento per dare risalto a quei punti di forza in una società in cui essa rappresenta il medium della comunicazione, la rampa di lancio per la visibilità condivisa. L’apparenza, dunque, può essere un grande banco di prova per consolidare la consapevolezza che abbiamo di noi stessi. L’apparire deve avere alle spalle un’accettazione positiva di sé. Questo è il punto fondamentale. Spesso, rispetto al condizionamento che operano sulla gente, si dà tutta la colpa o alla moda o ai media. Non è così. Quest’ultimi propongono, ma sono le persone a scegliere e se un soggetto ha poca stima e accettazione di sé è più facile che si lasci travolgere. L’apparire è perfetto se è l’esaltazione della propria persona, di ciò che di ha dentro, se valorizza chi siamo. Dunque per questo 2022 auguro a tutti di apparire ma allo stesso tempo di essere. Di essere nell’apparire.
Al prossimo mese

 

Dott. Barbabella Giuliano
Psicologo – Psicoterapeuta
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