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INTOLLERANZA ALL’ISTAMINA

Categoria: Nutrizione
INTOLLERANZA ALL’ISTAMINA

L’istamina è un “mediatore chimico” responsabile di risposte allergiche e immunitarie. La produzione endogena avviene a partire dall’aminoacido istidina; l’istamina è presente però anche naturalmente in numerosi alimenti.
Perché l’istamina possa essere presente negli alimenti, è necessaria la presenza di aminoacidi liberi, microrganismi, batteri e condizioni che ne consentano la crescita e la trasformazione; alte concentrazioni di istamina si trovano principalmente nei prodotti della fermentazione microbica quali formaggi fermentati, carni in scatola, vino, birra, pesce fresco che non è stato conservato alle temperature idonee.
In un organismo sano, l’istamina prodotta attraverso normali processi fisiologici a livello endogeno o introdotta attraverso i cibi, viene degradata velocemente dalla diaminossidasi (DAO), un enzima presente a livello dell’intestino tenue, al fine di evitarne l’assorbimento e il manifestarsi delle tipiche risposte allergiche.
Se il soggetto presenta un sistema digestivo compromesso perchè affetto da intestino irritabile, disbiosi intestinale, squilibri a carico della flora batterica intestinale o deficit di DAO, andrà in contro alla presenza di elevati livelli di istamina nell’intestino tenue che poi si riverserà nel sangue provocando la comparsa di sintomi che possono facilmente essere scambiati per reazioni allergiche.
I quattro parametri da tenere sotto controllo sono quindi:
Il livello di istamina assunta dall’organismo: non solo attraverso il cibo, ma anche attraverso l’ambiente e le piante che ci circondano
Il livello di istamina prodotta dai batteri intestinali a partire dall’istidina
Il livello di istamina rilasciato dai mastociti in risposta ad allergeni con cui l’organismo entra in contatto
Il tasso di degradazione enzimatica da parte della DAO, se i suoi livelli sono troppo bassi non risultano sufficienti a degradare tutta l’istamina.
L’eccesso di istamina si traduce in numerose manifestazioni anche molto diverse fra loro:
disturbi a carico dell’intestino e del sistema digestivo come sindrome dell’intestino irritabile, gonfiore, diarrea, stitichezza (meno comune), dolori e bruciori allo stomaco, dolori addominali, nausea, vomito, reflusso acido, pesantezza di stomaco, crampi o flatulenza
sintomi legati alla pelle come eruzioni cutanee, orticaria, psoriasi, eczemi, acne o brufoli, rosacea o arrossamenti cutanei, prurito (anche oculare), infiammazione della pelle, orticaria
disturbi legati all’apparato respiratorio come congestione, asma, irritazioni e costipazione della mucosa nasale, starnuti , tosse cronica, rinite, asma, difficoltà respiratorie
sintomi a carico del sistema cardio-circolatorio come aritmia, tachicardia, collassi circolatori, ipotensione, ipertensione, brividi, vertigini, palpitazioni, vertigini
disagio a carattere psicologico come stati di ansia, stress, depressione, squilibri dell’umore, irritabilità, mancanza di concentrazione
ulteriori manifestazioni come: mal di testa, fibromialgia, lacrimazione, affaticamento, problemi di sonno, edema (spesso interno a occhi, bocca e gola).
I disturbi solitamente compaiono circa 45 minuti dopo l’assunzione di alimenti contenenti istamina e scompaiono dopo un lasso di tempo variabile da soggetto a soggetto.
Il contenuto di istamina è variabile all’interno dello stesso tipo di alimento, quindi spesso accade che anche ingerendo lo stesso alimento la sintomatologia può verificarsi come non.
Sicuramente il consumo combinato e ripetuto di alimenti ad elevato tenore di istamina, può condurre alla comparsa di sintomi molto accentuati.
Nei soggetti con dermatite atopica e in soggetti che soffrono di mal di testa, l’istamina presente negli alimenti provoca un peggioramento dei sintomi stessi.
Contrariamente ad un’allergia alimentare, l’intolleranza all’istamina non interessa il sistema immunitario, per tanto non è riscontrabile per mezzo di un classico test allergologico.
Anche sostanze come la tiramina (ammina derivante dall’aminoacido tiroxina), la caffeina, la solanina, la teobromina, la serotonina ecc…possono provocare reazioni simili all’istamina.
L’unico accorgimento praticabile è l’attenzione alimentare verso l’esclusione dalla dieta di alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori: in questo ultimo caso si tratta di alimenti che sono di per se privi di questo aminoacido a che sono comunque in grado di stimolare la liberazione di istamina da parte dell’organismo.
Si raccomanda per tanto di ridurre al minimo gli alimenti ricchi di istamina e quelli amino liberatori assumendoli quindi in piccole quantità, bassa frequenza e non in associazione.
ALIMENTI NON CONSENTITI
Va precisato che al fine di evitare carenze nutrizionali, è opportuno non eliminare completamente tali alimenti e che anche una astensione totale protratta a lungo è sconsigliata.
Alimenti ricchi di istamina
Pomodori, crauti, spinaci, conserve, Ketchup, salsa di soia, pesce in scatola (conservati, marinati, salati o essiccati quali sardine, tonno, sgombro, acciughe, aringhe), pesce affumicato (come aringa, salmone..), crostacei e frutti di mare, salsicce, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella, formaggi fermentati e stagionati, alcolici, vino, birra, aceto di vino, lievito.
Alimenti istamino-liberatori
Cioccolato/cacao, fragola, banana, ananas, papaya, agrumi (arance, pompelmi…), kiwi, lampone, pera, avocado, molluschi e crostacei, noci, nocciole, mandorle e anacardi, albume d’uovo, carne di maiale, caffè.
ALIMENTI CONSENTITI E CONSIGLIATI

  • Carne e pollame freschi o surgelati
  • Pesci freschi o surgelati, come il merluzzo, la trota ecc. La conservazione dei pesci a basse temperature è in grado di rallentare in misura consistente la sintesi di istamina batterica
  • Tuorlo d’uovo
  • Formaggi freschi, ricotta e altri latticini, come latte, yogurt ecc…
  • Frutta fresca come mele, pesche, albicocche, meloni, cachi ecc. Escludendo quella non consentita
  • Verdura a foglia larga (lattuga, cicoria…), carote, cavolfiore, zucchine, cetrioli, broccoli, preferibilmente fresca, cruda o cotta. Escludendo quella non consentita
  • Cereali preferibilmente quelli integrali
  • Olio extravergine di oliva da impiegare a crudo nella giusta quantità per condire gli alimenti
  • Succhi di frutta privi di acido citrico
  • Aceto di mele o limone per condire
  • Consumare almeno 2 Litri di liquidi al giorno preferendo acqua oligominerale naturale.

 

Dott.ssa Azzurra Fini
Biologa Nutrizionista
Tel. +39 328 8633173