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Con il concordato preventivo biennale nasce un nuovo strumento di “compilance” fra fisco ed impresa.

Categoria: Fisco
Con il concordato preventivo biennale nasce un nuovo strumento di “compilance” fra fisco ed impresa.

Le norme tributarie che verranno e che sono state anticipate dall’attuale Governo stanno andando verso l’utilizzo di strumenti fiscali sempre più finalizzati alla “compliance” tra contribuenti ed Agenzia delle entrate.
Da qui l’introduzione di un “Concordato preventivo biennale” del quale potranno beneficiare esclusivamente gli esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo.
Questo “accordo” riguarderà quindi, esclusivamente i soggetti di minori dimensioni selezionati con soglie di ricavi che saranno stabiliti da specifici decreti in emanazione nei prossimi mesi. Sostanzialmente Il Concordato consiste in una proposta da effettuare nei confronti del contribuente in modo da fissare per due anni la base di calcolo delle imposte sui redditi e dell’Irap ove dovuta.
Dopo aver ricevuto la proposta il contribuente, che decidesse di accettarla, si impegnerà a rispettare la stessa per due anni.
In pratica, si procederà a forfettizzare la base imponibile considerando irrilevanti i maggiori o i minori ricavi o compensi, non solo ai fini delle imposte sui redditi, ma anche al fine di determinare i contributi previdenziali dovuti.
La circostanza che l’impresa si avvalga del concordato preventivo biennale non vuole significare che non sia possibile la notifica di un avviso di accertamento. Tuttavia, trattandosi di uno strumento di compliance, con una base imponibile proposta dal Fisco ed accettata dal contribuente, l’attività di accertamento dovrebbe essere prioritariamente indirizzata verso coloro che non si sono avvalsi del concordato.
Le regole di funzionamento definitive, però, non sono state ancora approvate. Sarà così necessario attendere i decreti di attuazione della delega fiscale.
Il disegno di legge in esame conferma, però, che l’imposta sul valore aggiunto continuerà ad essere applicata secondo i criteri ordinari odierni ovvero, essa sarà ancora costituita dall’ammontare dei corrispettivi relativi alla cessione di beni e alle prestazioni di servizi fatturati mentre “i ricavi/compensi concordati” con gli Uffici dell’Agenzia delle entrate riguarderanno esclusivamente le imposte sui redditi per le quali si dovranno comunque presentare tutte le dichiarazioni fiscali oggi previste.

 

Andrea Rellini - STUDIO RB
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