La felicità: un indicatore significativo del nostro senso di responsabilità.
Categoria: PsicologiaProseguendo nel mio voler trattare le varie emozioni, in questo articolo tratterò il tema della felicità. La ricerca della felicità negli ultimi anni è diventato un ottimo sistema per fare soldi. Libri, convegni, corsi, cercano in tutti i modi di “vendere” la ricetta per essere felici.
Ma, in tutto ciò, vige un concetto erroneo: situare la felicità al di fuori di noi. Essa viene spesso presentata come una dimensione che si trova in cima ad una montagna ed è raggiungibile solo percorrendo cammini ripidi e tortuosi, una dimensione, dunque, esterna o comunque dovuta ad agenti esterni.
Al contrario, la felicità è sensibile alle circostanze e all’individualità e risiede dentro la persona.
È uno stato mentale e, pertanto, è soggettiva e i nostri pensieri sono i suoi principali attori.
Quest’ultimi costituiscono un cast che, motivato dalle emozioni e dagli eventi, non sempre interpreta una sceneggiatura funzionale ai nostri interessi. Tuttavia, l’aspetto importante, è che possiamo intervenire direttamente sulla sceneggiatura stessa.
Questo non significa eludere o dimenticare i pensieri negativi, ma cercare anche di vedere ciò che ci accade da altri punti di vista.
Non sto dicendo che sia assolutamente facile ma la verità è che niente e nessuno può farci sentire gratificati e appagati. Solo noi abbiamo questo potere, pure nei momenti obiettivamente più difficili.
Ciò che avviene e come scegliamo di viverlo è una nostra responsabilità. I momenti di dolore sono un dato di fatto, una certezza, una condizione strutturale della nostra vita.
Come si decide di scendere a patti con quest’ultimo è una scelta.
Possiamo essere “felici solo se” (sarei felice se avessi….sarei felice se facessi…..) avvalorando la tesi per cui la felicità è esterna a noi o possiamo essere “felici nonostante”, sottolineando il tema della scelta personale e dell’andare oltre. Per sentirci, nel limite del possibile, soddisfatti di ciò che stiamo facendo e vivendo dobbiamo lavorare su noi stessi, nella consapevolezza che la felicità è dentro di noi perché siamo noi a dare un senso alla realtà esterna, siamo noi ad elaborarla in specifici modi ed a decidere come reagire. Ecco perché sottolineo che la felicità è una nostra responsabilità.
Consapevolezza di sé, autostima, senso di responsabilità, gestione delle emozioni, accettazione costruttiva: ecco gli ingredienti per quel cocktail che si chiama felicità.