Gli alimenti in frigo: ognuno al suo posto.
Categoria: NutrizioneLa causa principale delle tossinfezioni alimentari è rappresentata da microrganismi patogeni, quali: Salmonella, Listeria, E.coli, Campylobacter, che proliferano sulla superficie degli alimenti, per via di una scarsa igiene in cucina (mani non lavate o contatto con strumenti da cucina scarsamente disinfettati o utilizzati per diverse preparazioni, determinando il trasferimento dal cibo crudo a quello cotto) oppure a causa di cattivi metodi di conservazione degli alimenti.
Tutti i cibi devono essere opportunamente conservati all’interno di contenitori di vetro o di plastica coperti, affinché non vadano a contatto gli uni con gli altri, evitando che poggino con le pareti del frigorifero, facilitando il ricircolo dell’aria fredda.
La temperatura di ogni frigorifero, è più bassa nella parte inferiore e più alta nella parte superiore, quindi è bene disporre gli alimenti in base alla tipologia per evitare la formazione di muffe o batteri alimentari responsabili del loro deterioramento.
Come disporre gli alimenti?
FORMAGGI (freschi e stagionati) E LATTICINI, coperti da un foglio di carta assorbente, vanno riposti sul ripiano più alto; AFFETTATI E AVANZI vanno riposti sul ripiano centrale. In caso di cibi ancora caldi, magari preparati in anticipo, è bene lasciarli raffreddare per una mezz’oretta e poi conservare in frigorifero.
CARNE E PESCE precedentemente coperti con carta assorbente, separando quelli cotti da quelli crudi, vanno riposti sul ripiano più basso. La carne cruda ha una deperibilità di max 2 – 3 giorni (a seconda dei tagli più sottili o più spessi), mentre quella cotta può resistere qualche giorno in più. Il pesce, invece, dopo averlo riposto negli appositi sacchetti, va consumato entro un giorno;
UOVA solitamente nel portauovo presente sullo sportello interno in alto;
BEVANDE, SALSE e BURRO vanno riposti nelle mensole sullo sportello;
VERDURA E FRUTTA nei cassetti in fondo frigorifero.
E lo scongelamento?
Bisogna tenere presente, che nel momento in cui estraiamo l’alimento dal congelatore, viene attivato il processo di deperimento, pertanto gli alimenti scongelati dovranno essere consumati entro 24 ore e non essere ricongelati!
A tal proposito, è possibile:
scongelare lentamente l’alimento all’interno del frigorifero, lasciandolo una notte intera;
se si ha fretta, riporre l’alimento da scongelare all’interno di un sacchetto di plastica e immergerlo in acqua fredda oppure direttamente nella pentola da cottura.
L’importante è che lo scongelamento non avvenga a temperatura ambiente, perché si andrebbe incontro allo sviluppo di batteri (che non sempre vengono eliminati con la cottura), alterando le proprietà organolettiche dell’alimento.