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Il tempo: una risorsa o un limite distruttivo?

Categoria: Psicologia
Il tempo: una risorsa o un limite distruttivo?

Il concetto di tempo è un qualcosa che vive dentro e fuori le nostre esistenze. E mentre noi il tempo lo viviamo, lo perdiamo, lo ignoriamo, lo godiamo o combattiamo, esso esiste a prescindere da tutto, a volte remando a favore e regalandoci occasioni e opportunità, altre volte contro. Noi viviamo nell’illusione o di averne così tanto a disposizione da rimandare sempre a domani ogni cosa che a nostro avviso risulta scomoda o inutile, oppure il contrario, sentendo di non averne abbastanza. E ciò ci mette davanti a pericoli non irrilevanti come il non riuscire a godersi il momento presente e a investirlo nel bene o nel male nella connotazione di capro espiatorio togliendoci da ogni tipo di responsabilità. Quando soprattutto si ha la sensazione di perdere tempo o che questo ci sfugga è verosimile che non stiamo mettendo in atto qualcosa che vorremmo fare, sentendoci immersi nelle nostre abitudini, ma ci potremmo chiedere in questi casi se realmente abbiamo tutta questa voglia di andare oltre, visto che la routine che ci provoca insofferenza rappresenta parimenti una “confort zone” in cui ci si sente altamente protetti e con molti punti di riferimento. Ma come uscire dalla trappola del troppo o poco tempo a disposizione?
Possiamo immaginare Il nostro tempo come una tela bianca che ci offre l’opportunità di tracciarvi una figura che per noi abbia un senso, ossia che risulti a noi credibile. Questa metafora rimanda alla possibilità di imparare a vedere il tempo come qualcosa che siamo in grado di plasmare sulla base delle nostre esigenze. Possiamo quindi disegnare mentalmente il nostro tempo dandogli una forma in base a ciò che desideriamo per noi poiché è probabile che la vera ragione di un tempo che fugge o che va sprecato sia legata proprio a come non lo stiamo adeguando ai nostri bisogni più autentici. Per comprendere meglio tutto ciò è necessario un tempo ancora più specifico: un tempo di riflessione. Quest’ultimo ci dovrà spingere a vedere cosa davvero per noi è essenziale, come ci muoviamo nel nostro quotidiano e in che modo vogliamo starci dentro. Se cioè da una posizione libera (ecco il tempo che allora può divenire una risorsa) in cui ciò che accade attorno e dentro di noi viene accolto e affrontato, oppure restando passivi (ecco il tempo come limite distruttivo) dentro la sgradevolezza di un tempo che ci fa pure comodo non sentire più nostro senza prendersi la responsabilità di sentirsi padroni delle proprie azioni. Dunque, anche qui, come in tutte le cose, c’è una scelta da prendere ed ecco che ritorna preminente il tema dell’avere coraggio nel percorrere la strada più scomoda che però potrebbe allo stesso tempo portare a soddisfazioni inaspettate.

 

Dott. Barbabella Giuliano
Psicologo – Psicoterapeuta
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