Tax credit per andare in vacanza!

Il Decreto Rilancio ha previsto una incentivazione per l’esecuzione di vacanze volta a rilanciare l’industria del turismo (bastasse!), settore penalizzato dalle limitazioni della mobilità dovute al covid-19. Si ha, infatti, il riconoscimento di un credito d’imposta a favore di coloro che, dall’1.07.2020 al 31.12.2020, fruiranno di servizi offerti dalle imprese turistico/ricettive entro i confini nazionali.
In particolare, è riconosciuto un credito:
• di euro 150 per i nuclei composti da un’unica persona;
• di euro 300 per i nuclei di due persone;
• di euro 500 per i nuclei di oltre due persone.
Quali sono i presupposti per accedere all’agevolazione? Innanzitutto i nuclei familiari devono avere un ISEE non superiore ad euro 40.000. Le spese, poi, devono essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva, da un singolo agriturismo o da un singolo B&B.
L’ammontare della spesa deve essere documentato da fattura elettronica o documento commerciale, nel quale sia indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito.
Il pagamento, poi, non deve transitare attraverso portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.
Sappiate che esiste un’alternativa al credito d’imposta. I vacanzieri, d’intesa con la struttura ricettiva (non vi è infatti un obbligo), possono trasformare il tax credit:
• fino alla concorrenza massima dell’80%, sotto forma di sconto sul corrispettivo praticato dal fornitore dei servizi;
• per il restante 20%, come detrazione d’imposta da indicare in dichiarazione.
L’eventuale sconto applicato in fattura sarà, quindi, rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà di successive cessioni a terzi, anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché a istituti di credito o intermediari finanziari.

Marco Bartolini - STUDIO RB
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