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Nuovo esame del sangue che calcola l’età biologica.

Categoria: Notizie del cuore
Nuovo esame del sangue che calcola l’età biologica.

Basterà un semplice esame del sangue per appurare la propria età biologica. Lo preannuncia uno studio pubblicato su Genome Biology da un team di ricercatori del King’s College di Londra.

Il test potrebbe aiutare i medici a scoprire le persone più a rischio di sviluppare la demenza senile, dal momento che i soggetti con un’età biologica superiore a quella anagrafica hanno più probabilità di insorgenza della malattia rispetto alla media.

L’esame sviluppato dagli scienziati inglesi si basa sull’analisi della composizione dell’Rna, il “messaggero” genetico che lavora con i Dna nelle cellule dei diversi tessuti del nostro corpo.

I ricercatori hanno analizzato migliaia di campioni di sangue, di cervello e di muscoli di pazienti con oltre 20 anni di età, calcolando i valori di un Rna ottimale per un uomo di 65 anni. Hanno quindi creato un punteggio in base al quale si può capire se una capire se una persona sta invecchiando in maniera coerente con la sua età anagrafica o se l’invecchiamento biologico procede troppo velocemente.

James Timmons, autore dello studio, spiega: “la nostra scoperta fornisce la prima robusta firma molecolare dell’età biologica degli esseri umani e dovrebbe essere in grado di trasformare il modo in cui l’età è utilizzata per prendere decisioni mediche”.

Un team di ricercatori finlandesi, invece, ha messo a punto un test del sangue per valutare il rischio di morte entro i 5 anni dal prelievo. Lo studio di diversi istituti di ricerca finlandesi è stato pubblicato su Plos Medicine.

Il nuovo test si basa sull’analisi di alcune molecole interpretabili come indicatori del rischio individuale di morte: albumina, Alfa 1-glicoproteina acida, citrato e particelle lipopotreiche a densità molto bassa e di dimensioni peculiari.

L’esame potrebbe trovare presto un uso clinico routinario, utile soprattutto per quelle persone apparentemente in salute che però mostrano un rischio di morte a breve proprio per la presenza di determinate caratteristiche nei valori ematici.

Anche un gruppo di ricercatori spagnoli si è concentrato su questo obiettivo, mettendo a punto un test del sangue che rivela quanto e come stiamo invecchiando.

Il test, realizzato dal team dello Spanish National Cancer Research Centre di Madrid guidato da Maria Blasco, si basa sulla verifica della lunghezza dei telomeri del soggetto, gli indicatori più affidabili del grado di invecchiamento del nostro organismo. In tal modo, chiaramente, si può risalire all’età biologica della persona e non quantificare il numero degli anni che ci restano da vivere.

La verifica dello stato dei telomeri può aiutare tuttavia a stabilire il rischio di morte prematura causato da una serie di patologie gravi, quali tumori, demenza senile e malattie cardiovascolari. Spiega Maria Blasco: “sappiamo che le persone nate con telomeri più corti del normale hanno una durata della vita più breve ma non sappiamo se vale anche il contrario. Quello che è davvero nuovo in questo test è la sua assoluta precisione. Possiamo rilevare differenze anche molto piccole nella lunghezza dei telomeri e, cosa ancora più importante, siamo in grado di stabilire la presenza di telomeri pericolosi, ovvero quelli che sono molto più corti”.

Ai dubbi sulla discutibile eticità di un prodotto del genere e sulle possibili implicazioni legate alla sua vendita e al suo utilizzo, il prof. Jerry Shay dello University of Texas Southwestern Medical Centre di Dallas e consulente scientifico dell’azienda produttrice del test, la Life Lenght, risponde entusiasta: “l’esame è talmente preciso che fornisce molte più informazioni utili rispetto ad altri test simili. Quello che è importante nel processo di invecchiamento è la brevità dei telomeri e quello che ne ferma la crescita. Tutti parlano di età cronologica, ma c’è anche quella biologica da considerare e attualmente la lunghezza del telomero è un indicatore valido per stabilirla. Quanto all’interesse che tale test può riscontrare, credo che la gente sia fondamentalmente curiosa di sapere qualcosa sulla propria mortalità, visto che il terrore di morire è fra le prime paure che una persona ha”.

 

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