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Stili di vita ed ansia

Categoria: Psicologia
Stili di vita ed ansia

L’ansia è un’emozione naturale di per sé utile all’adattamento. Basti pensare che, senza ansia e paura, l’uomo non sarebbe sopravvissuto e non sopravvivrebbe ai pericoli. Senza ricorrere ad esempi così estremi, si pensi all’ansia quale alleata nel momento in cui bisogna affrontare una prova, un esame, una situazione in cui è necessaria una notevole dose di attenzione e concentrazione. Una certa quota di ansia è dunque utile nella quotidianità, ma, in alcune situazioni, quando è eccessiva può bloccare l’individuo, trasformarsi in panico, in una parola, può diventare patologica.

L’ansia può essere espressione di un conflitto interno che va indagato per poi essere rielaborato: essa può rappresentare un segnale in risposta al quale l’Io mette in atto delle difese per impedire che pensieri e sentimenti inaccettabili giungano alla consapevolezza.

In generale si può definire l’ansia come la conseguenza della sottostima delle proprie capacità di gestione di un evento e da una sovrastima della difficoltà dell’evento stesso.

 

Ansia, male della modernità

Da studi recenti sembrerebbe che anche la sedentarietà aumenta il rischio di sviluppare l’ansia. L’ansia è sempre più in aumento: si stima che oggi nel mondo siano circa 27 milioni di persone a soffrirne e si tratta di un numero certamente inferiore al dato reale, molti soggetti ansiosi non accedono ai servizi di cura e dunque sfuggono alle statistiche. Un bel problema, perché l’ ansia spesso tende a “somatizzarsi”, cioè si manifesta con sintomi fisici, che vanno dalla sensazione di stanchezza cronica alle difficoltà respiratorie, dalle tensioni muscolari ai mal di testa. La ricerca scientifica va concentrandosi ora sulle conseguenze del “comportamento sedentario” sul livello di salute mentale. Un nuovo studio ci rivela che il rischio di soffrire d’ansia aumenta proporzionalmente al tempo che passiamo fermi e seduti, davanti ad un computer, alla televisione o al tavolo di lavoro.

 

La sedentarietà, ritiro sociale, ansia

Come si spiega questa correlazione? Al momento l’ipotesi più probabile è che il fatto che stare molto seduti altera il ciclo del sonno, cosa che peggiora lo stato del nostro metabolismo; inoltre, un comportamento sedentario ad oltranza porta ad un progressivo ritiro dell’individuo dalle relazioni sociali, la cui perdita a sua volta provoca ansia. Questa ipotesi merita ulteriori studi di approfondimento per capire meglio le correlazioni tra stile di vita e rischio di sviluppare sintomi ansiosi o persino depressivi. Nel frattempo, perché non farsi una bella passeggiata?

 

Dott.ssa Paola Simoncini
Psicologa, Psicoterapeuta
Tel. +39 339 6424329