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Quando i pensieri diventano ossessioni.

Categoria: Psicologia
Quando i pensieri diventano ossessioni.

Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni: le ossessioni consistono in idee, pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e/o persistenti che insorgono improvvisamente nella mente del soggetto e che vengono percepiti come intrusivi, fastidiosi e privi di senso.

Le compulsioni sono definite come atti mentali (es. contare, pregare, ripetere parole) o comportamentali (es. controllare, pulire, ordinare) ripetitivi, messi in atto in risposta ad un’ossessione secondo regole precise, allo scopo di neutralizzare e/o prevenire un disagio e una situazione temuta. Il paziente affetto da DOC non si lamenta in particolare dell’ansia, ma piuttosto delle ossessioni e delle coazioni.

L’ansia si manifesta solamente se si interferisce nei “rituali” messi in atto per difendersi dalle ossessioni.

Per gli altri, questi “rituali”, possono apparire strani e non necessari, ma per l’individuo tali azioni sono profondamente importanti e devono essere eseguite in particolari modi per evitare brutte conseguenze e per impedire all’ansia di affliggerlo.

Esempi di queste azioni sono: controllare ripetitivamente che la macchina parcheggiata sia ben chiusa a chiave prima di lasciarla; accendere e spegnere le luci un certo numero di volte prima di uscire da una stanza; salire una scala o entrare in una stanza sempre e solo con un piede anziché l’altro; lavarsi ripetitivamente le mani a intervalli regolari durante il giorno. Questi sono solo alcuni esempi.

I sintomi possono includere, più specificatamente, tutti o solo alcuni dei seguenti: continuo lavarsi le mani; un sistema di conto specifico (contare in gruppi di quattro, sistemare le cose in gruppi di tre, sistemare gli oggetti in insiemi pari o dispari); disturbi da controllo: si tratta di ossessioni e compulsioni implicanti controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti; paura della contaminazione (come la paura delle secrezioni del corpo umano quali saliva, sudore, lacrime, muco, urina e feci: alcuni casi di DOC hanno anche dimostrato la paura che il sapone che stanno usando sia contaminato) fisica o anche metafisica (contaminazione da pensiero); paura ossessiva delle malattie; superstizione eccessiva o pensiero “magico”, anche se il paziente è convinto che sia solo un effetto del disturbo non riesce comunque a ignorarlo.

Ci sono molti altri sintomi. Tutti possono portare ad evitare le situazioni di “pericolo” o disagio e quindi influire sulla vita del soggetto affetto con gli evitamenti in maniera pari ai sintomi stessi.

 

Dott.ssa Paola Simoncini
Psicologa, Psicoterapeuta
Tel. +39 339 6424329
 
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