Magazine di notizie, attualità, cultura, viaggi e tradizioni

NON SOLO PESCA: la “Festa della Madonna Santissima del Monte” di Marta

Categoria: 2018Categoria: Sport
NON SOLO PESCA: la “Festa della Madonna Santissima del Monte” di Marta

Ci siamo occupati spesso del lago di Bolsena che è molto apprezzato per le spiccate caratteristiche naturali ed è frequentato anche dai pescatori sportivi delle nostre zone, per la bellezza delle sue acque e per l’abbondante pescosità. Questa volta vorremmo parlare degli aspetti folkloristici e delle tradizioni, a volte secolari, che caratterizzano una delle cittadine che si affacciano sul lago, una delle più belle e che tendono a conservare tradizioni vecchissime: la cittadina di Marta. Per i suoi abitanti forse quella che viene vissuta più a lungo e più intensamente è la Festa della Madonna Santissima del Monte, considerata quasi la patrona del paese e molto venerata, conosciuta anche come “Festa delle Passate”, celebrata il 14 maggio di ogni anno e di cui si hanno notizie anteriori all’anno 1557. Il Comitato Festeggiamenti è sempre molto attivo nell’organizzare e migliorare ogni anno la manifestazione e molti cittadini si mettono a disposizione per conservare il giusto decoro del Santuario.
Maggio è notoriamente il mese in cui fiorisce la ginestra e il profumo di queste fioriture sembra quasi far crescere tra gli abitanti la fretta nel completare l’allestimento dei carri che vengono chiamati “fontane” la cui costruzione inizia molto prima. Lo fanno a proprie spese e con grande devozione, tutto rigorosamente a mano. Nel contempo si organizzano gli addobbi del paese e la decorazione del portale del Santuario.
Il giorno 13 iniziano i veri e propri festeggiamenti con l’apertura della fiera di merci e bestiame sul lungolago; nel tardo pomeriggio si dà il via ai riti religiosi con la processione composta dalla banda musicale, il Clero, i Signori delle quattro categorie, le Autorità ed i cittadini. Al termine vengono proclamati i Signori della festa ed il Tenente dei Casenghi, che sarà Signore della festa nell’anno seguente, tutto questo mentre sul sagrato viene lanciata un globo aerostatico. Durante la notte tra il 13 e il 14 l’attività di messa a punto delle cosiddette “Fontane”, si fa frenetica. Questi carri, bellissimi e, come detto, frutto di un lungo e accurato lavoro, rappresentano e contengono i prodotti della terra e, affacciandosi Marta sul Bolsena, rappresentano e contengono anche i pesci del lago, i più belli ed i più grandi che si è riusciti a pescare per la festa di quell’anno: quasi sempre si tratta di enormi lucci e di enormi carpe.
Il giorno della festa, poi, per tutti gli abitanti di Marta, è sempre una giornata frenetica e piena di impegni uno dopo l’altro cominciando alle quattro del mattino nella sala Consiliare del Comune dove i Signori ricevono il Sindaco ed i palii delle categorie rappresentate. Alle quattro e trenta il tamburino saluta l’alba e sveglia il paese con il suo rullo incessante insieme agli spari dei mortaretti, al suono delle campane ed al coro dei mietitori che inneggiano alla Madonna. Il corteo storico che sfila ai nostri giorni è composto dalle categorie dei Casenghi, dei Bifolchi, dei Pastori, dei Villani e dei Pescatori.
I Casenghi, che anticamente sorvegliavano le tenute e le case dei proprietari terrieri, sfilano a cavallo indossando un cappello maremmano nero ed a tesa larga. Portano con sé antichi attrezzi come accette, corde, segoni e pennati.
La seconda categoria è quella dei Bifolchi, che aravano la terra con i buoi, indossano anch’essi cappello maremmano, camicia bianca e pantaloni robusti di fustagno. Sfilano nel corteo con gli animali e con i tipici attrezzi: il giogo, la cerrata, la concia, l’aratro.
Seguono i Pastori, che indossano i cosciali di pelle di pecora o di capra. Sfilano con le greggi o su pianali sormontati da una capanna ricoperta di stoppia, detta “Scopone”, dove si simulano la mungitura e la preparazione della ricotta e del formaggio. Anche l’eventuale trattore viene adornato con ginestre , fiori, mortella, frasche, tutto per ricordare la forma di un ovile.
Subito dopo vengono i Villani che portano un palio rosso con raffigurati grappoli d’uva, rami d’olivo e spighe di grano, simboli del ciclo produttivo delle colture.
Da ultimi i Pescatori che, come detto, recano in offerta i pesci del lago; a volte portano in corteo delle vere barche addobbate con gli attrezzi del mestiere, come artavelli, reti, , fili, ami, vecchie lanterne ad olio come si usavano una volta per vedere di notte, pignatti di coccio per la cottura del pesce e ceste per il suo trasporto.
Alle nove il corteo si avvia alla volta del Santuario con grande fatica soprattutto di quanti trascinano di persona i propri carri, il più bello dei quali verrà poi premiato il mese di agosto. Dopo la cerimonia religiosa iniziano le tradizionali “Passate”, tre giri a ritmo di tamburo attorno al Santuario e poi si fa ritorno presso la piazza Umberto I° con benedizione del Parroco e scioglimento del Corteo.
Nel 2009 la festa della Madonna Santissima del Monte è stata inserita nell’ambito della Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e per la protezione e promozione delle espressioni della diversità culturale. Rappresenta una delle feste più importanti e famose della Tuscia e del Lazio e viene ripresa da molte reti televisive, RAI compresa. E’ considerata non una processione ma un vero e proprio corteo.
Da sempre al corteo partecipano solo uomini spesso con i loro bambini in braccio e questo perché la festa possa tramandarsi di generazione in generazione, e la tradizione possa continuare…

Renato Rosciarelli ( l’uso delle foto è stato gentilmente
concesso dal Comitato Organizzatore)

 

Lenza Orvietana Colmic Stonfo
Via degli Eucalipti 27/A – 05018 Orvieto (TR) ITALY
Tel/fax +39 0763 302317 – cell. +39 328 9070731
www.lenzaorvietana.it - info@lenzaorvietana.it