Marcellino la peste
Categoria: PsicologiaI genitori ormai erano al collasso. Marcellino a 8 anni aveva già la fama del teppista. Era violento coi compagni, scarso il suo rendimento scolastico e sua madre Lisa non sapeva a quale santo votarsi. Nel frattempo la scuola aveva già contattato i servizi pubblici per il disagio infantile. La diagnosi di iperattività, ancora non ufficiale, era nell’aria.
Ho lavorato sodo con i suoi genitori, senza vedere il bambino, ed è stato sufficiente. Lisa e Alessio si sono resi conto dei loro errori nella comunicazione ed educazione del figlio. Avevano alternato un atteggiamento iperprotettivo (“non preoccuparti, poverino, ci pensiamo noi”) a comportamenti rabbiosi e violenti quando la situazione degenerava. Inoltre in casa fino ad allora non si parlava d’altro che del “problema Marcellino” e il bambino era continuamente esortato a comportarsi bene, a “ragionare”. Ovviamente tutto ciò aveva un effetto paradossale: il bambino per attirare le attenzioni su di sé continuava a comportarsi sempre peggio!
I genitori da me seguiti hanno imparato a stabilire poche e chiare regole col figlio e riuscire a farle rispettare. Hanno deciso di non parlare più del problema, per evitare di ingigantirlo, e nel frattempo hanno seguito alla lettera le mie indicazioni. Anche gli insegnanti sono stati coinvolti nella strategia terapeutica e hanno iniziato a dare regole ferme e precise a Marcello.
Per lo svolgimento dei compiti a casa ho fornito ai genitori le 5 indicazioni che solitamente utilizzo (le trovi sul mio sito internet) e la situazione è totalmente migliorata nel giro di due settimane. Per la stabilizzazione e la totale risoluzione ci sono voluti sei mesi. Adesso Marcellino è un bambino più che normale, e nessun insegnante o genitore riesce a ricordare i suoi epici ma ormai svaniti capricci.