La pennichella fa bene al cuore
Categoria: Notizie del cuoreEbbene sì, fare un pisolino il pomeriggio dopo pranzo è salutare. Lo afferma una ricerca greca presentata nel corso dell’ultimo congresso della Società europea di cardiologia.
Secondo quanto stabilito dallo studio dell’Asklepieion Voula General Hospital di Atene, la pennichella avrebbe il merito di abbassare i valori della pressione sanguigna, contribuendo a diminuire il ricorso ai farmaci anti-ipertensivi.
I ricercatori guidati dal dott. Manolis Kallistratos hanno valutato un campione di 386 pazienti ipertesi, suddividendoli in due gruppi a seconda della loro propensione al pisolino pomeridiano oppure no. Nel primo gruppo hanno così scoperto un valore di pressione sistolica inferiore del cinque per cento.
L’abitudine di riposare nel pomeriggio avrebbe inoltre un effetto protettivo, seppure modesto, anche sul rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari.
Tuttavia, non tutti non tutti i medici sembrano concordi sul valore positivo della pennichella. Uno studio dell’Università di Birmingham, in Inghilterra, e del Guangzhou Hospital in Cina, sostiene infatti che la pennichella aumenta del 26% il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2.
I ricercatori britannici e cinesi sono giunti a questa conclusione dopo aver studiato 16.480 persone, tra le quali le più esposte al diabete 2 erano proprio quelle dedite al riposino dopo pranzo.
I fattori che potrebbero determinare maggiori possibilità di diventare diabetici con la siesta potrebbero essere, per gli studiosi, molteplici: il pisolino potrebbe causare un sonno notturno disturbato e potrebbe spingere a condurre una vita più pigra e sedentaria. In aggiunta a ciò, il risveglio dopo il riposo pomeridiano attiva alcuni ormoni e determinati meccanismi che impediscono un corretto funzionamento dell’insulina, che diviene così meno efficace nel regolare i livelli di glucosio nel sangue.
In realtà, spiega il direttore della ricerca di Diabetes UK Ian Frame, le persone in sovrappeso e obese sono già per questo motivo molto più soggette al rischio di sviluppare il diabete e proprio in questi soggetti si verifica un sonno problematico. Ecco allora che il nuovo studio può aiutare, sempre per il dott. Frame, a comprendere più a fondo il legame tra il sonno disturbato e il diabete di tipo 2.