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LA DIVERSA LUNGHEZZA DEGLI ARTI INFERIORI.

Categoria: Salute
LA DIVERSA LUNGHEZZA DEGLI ARTI INFERIORI.

Da sottolineare che è molto raro trovare arti dismetrici, cioè con dimensioni diverse delle ossa dei due arti. Alcune persone li hanno come caratteristica personale, nel senso che alcune ossa sono cresciute di meno rispetto a quelle dell’altro lato, ma le più comuni hanno una origine traumatica, in genere sono dovute ai postumi di fratture alle gambe o al bacino. Allora perchè molti altri hanno una gamba più lunga di un’altra? E come ci si accorge di tale anomalia? Per alcuni una andatura un pò altalenante, per altri il fatto di dover far aggiustare la lunghezza dei pantaloni in modo diverso per le due gambe, altri ancora il medico ha notato che da sdraiati i livelli dei due malleoli interni erano diversi o con le radiografie dove risultava che una testa femorale era più alta rispetto alla controlaterale. Come è possibile allora avere una gamba che sembra più lunga dell’altra? La “vera differenza” è data, quasi sempre, da disfunzioni del bacino, dove uno dei due lati ruota in avanti coinvolgendo l’anca che si “abbassa” mentre l’altro che “gira” in senso opposto la “alza”. I modi in cui si pone il bacino possono essere vari e quasi sempre hanno ripercussioni sulle gambe e sul resto del corpo per cui è bene sapere se è in posizione corretta oppure no e per farlo ci un paio di semplici modi da utilizzare anche a casa:
– Poggiando entrambi i pollici, uno per lato, sul margine superiore delle due ossa pubiche, si avverte chiaramente la differente altezza dei due.
– Premendo sulla sinfisi pubica, è presente dolore piuttosto acuto.
Quando sono presenti entrambi i segni il bacino è fuori asse e ad un esame superficiale le gambe oltre a sembrare di avere due diverse lunghezze e ruotano verso l’interno e l’esterno con ampiezze differenti.
Per riportare le gambe alla loro “lunghezza normale” si va a lavorare sulle cause di queste anomalie di posizione del bacino.
Le più frequenti sono: le micro lussazioni della caviglia, un piede “piatto” o comunque più in pronazione rispetto ad uno meno alterato, la posizione anteriore di una scapola rispetto all’altra, l’appoggio della lingua nelle deglutizioni atipiche, la persistenza dei postumi di traumi ovunque essi siano stati subiti, lavori in torsione (es. il dentista)… Si continua a lavorare fino al momento in cui la posizione di entrambe le ossa pubiche è corretta e il dolore a livello di sinfisi è scomparso.

 

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