Esofagite da reflusso, rabbia ed ansia.
Categoria: ShiatsuParole non dette, emozioni represse, chiusura, eccessivo bisogno di controllo…e se alcuni atteggiamenti contribuissero ad incendiare il nostro stomaco producendo gastrite e reflusso?
Il nostro stomaco parla di noi
Parliamo della digestione.
Digerire bene significa sentirsi sazi e appagati, e non soltanto perché nutrirsi è dare a corpo e mente le sostanze di cui hanno bisogno: “sentirsi sazi significa anche assaporare il piacere di abbandonarsi, di lasciarsi andare, di godersi la calma e la tranquillità.”
Quando si è affetti da gastrite (l’infiammazione della mucosa gastrica) o da reflusso (gli acidi contenuti nello stomaco risalgono nell’esofago) si avverte un bruciore misto a dolore fisico e difficoltà nel digerire, ciò compromette il piacere legato al cibo e alla convivialità. Quando si soffre di problemi digestivi cronici il pasto diventa un momento poco piacevole; cosa, come, quando e anche con chi si mangia, viene valutato in maniera minuziosa, in attesa di verificare l’insorgenza o meno di fastidi per poter intervenire prontamente e lenire i sintomi. Tutto ció rende terreno fertile all’ansia, innescando un circolo vizioso : ansia uguale più gastrite, più gastrite uguale più ansia.
Cosa può aiutarci
Imparare a lasciar andare.
Smettere di controllare cosa fanno gli altri, non rimuginare sul passato, provare a rilassarsi, a cedere, non dare troppo peso al giudizio, imparare ad accettarsi, trovare ciò che ci dà piacere ed accogliere la vita per come è: secondo la psicosomatica questo è il messaggio che vuole comunicare il corpo attraverso la gastrite.
Esprimere giorno dopo giorno ciò che sentiamo, evitando di ingoiare o tenere tutto dentro; insieme al cibo e all’aria che gonfiano stomaco e pancia.
Riconosciamo le emozioni che “bruciano lo stomaco”
Rabbia e ansia le protagoniste!!
Sono le due emozioni maggiormente responsabili dei disturbi gastrici. Il nostro stomaco ci da una sensazione di bruciore ? E cosa infiamma più della frustrazione e di un’aggressività non espressa? L’ansia sale e il respiro si fa frenetico, quanta aria in eccesso incameriamo? … quella stessa aria, va a finire proprio nella pancia. Ecco perché ogni volta che non diamo voce al corpo portando “fuori di noi” queste emozioni, inevitabilmente saranno loro a farsi spazio dentro, nella gola, nello stomaco… in attesa di essere digerite, assimilate ed espulse; proprio come il cibo che non va giù e cerca in ogni modo di tornare su. Ed allora impariamo a liberarci da tutto questo carico emotivo; facciamo sport, andiamo in bici, pratichiamo la corsa, danziamo, cantiamo….
In questo l’analisi Bioenergetica trovo sia una tecnica meravigliosa; ci aiuta a prendere consapevolezza di chi siamo e di come stiamo.
Attraverso esercizi corporei liberiamo il corpo dalle emozioni che ci bloccano, impariamo a canalizzarle nel giusto modo, a liberare il respiro ed a radicarsi con la terra, nella propria verità, accettando se stessi ed i propri vissuti.