Magazine di notizie, attualità, cultura, viaggi e tradizioni

Ecografia mammaria e screening mammografico. Cos’è lo screening mammografico e a che cosa serve:

Categoria: Salute
Ecografia mammaria e screening mammografico. Cos’è lo screening mammografico e a che cosa serve:

Lo screening mammografico corrisponde ad una serie di esami o indagini strumentali eseguiti a largo spettro su fasce più o meno ampie della popolazione femminile. Obiettivo dello screening al seno è quello di individuare il carcinoma della mammella o le sue prime manifestazioni quando ancora non provocano sintomi. Attraverso lo screening senologico si ricercano eventuali lesioni tumorali, anche piccolissime, in assenza dei disturbi tipici causati dalla malattia oncologica.Lo screening per il tumore della mammella per risultare efficace in termini preventivi deve, tuttavia, seguire alcune regole precise: ad iniziare dal rispetto dei tempi in cui effettuarlo. E’ dimostrato dai principali studi di settore come non tutti i tipi di carcinoma mammario si sviluppino e crescano con le stesse modalità e identica progressione: è stato calcolato che occorrono dai 5 ai 10 anni perchè una lesione tumorale raggiunga 1 cm di diametro e il tumore trattato nelle forme al di sotto di questa misura è guaribile 9 volte su 10. L’esecuzione, dei test previsti dal percorso di screening del tumore al seno può, quindi, evitare l’evolvere della malattia.

Tra gli esami strumentali disponibili in campo medico, la Mammografia bilaterale del seno è a tutt’oggi considerato il test più efficace svolto all’interno dei programmi di screening mammario. L’esecuzione del test differisce per fasce di età e tempistica: nelle donne tra i 50 ed i 69 anni, la Mammografia è raccomandata con cadenza biennale, mentre nelle donne di età compresa tra i 40 ed i 49 anni, la Mammografia andrebbe eseguita caratterizzandone la cadenza sul singolo soggetto in relazione ai fattori di rischio messi in evidenza dall’anamnesi. La maggior parte degli studi pubblicati ha dimostrato come la Mammografia impiegata nei test (ne rappresenta il gold standard) di screening mammografico abbia contribuito a ridurre la mortalità per carcinoma.

L’autopalpazione del seno
L’esame periodico del proprio seno permette di imparare a conoscerne l’ aspetto normale e di notare qualsiasi cambiamento rispetto alla fisionomia di base. Certamente, in un’epoca in cui la mammografia e talvolta l’ecografia mammaria consentono di rivelare tumori di pochi millimetri, non si può parlare di diagnosi precoce: la sola autopalpazione non basta, tuttavia è bene evidenziare che, eseguita correttamente e regolarmente, questa tecnica può aiutare a ridurre il rischio di diagnosticare un tumore del seno in fase avanzata. Un esame che la donna può eseguire da sola a partire dai 20 anni di età. una volta al mese, una settimana dopo la fine del ciclo (poichè questa è la fase in cui il seno è meno dolente e turgido); se si è in gravidanza o in menopausa, il momento in cui eseguirlo è indifferente. Rilevata la presenza di segnali chiaramente differenti dalle condizioni usuali, sarà allora opportuno sottoporsi a una visita senologica.

Come si svolge
Davanti allo specchio, in un ambiente ben illuminato, osservare le mammelle tenendo le braccia distese lungo i fianchi; poi appoggiarle sul bacino e spingere forte in modo da contrarre i muscoli del petto. Scrutare adesso le eventuali imperfezioni naturali del seno: infatti, solo raramente le due mammelle sono del tutto identiche. Attenzione a un mutamento nel disegno dei seni: un’alterazione del contorno, come un gonfiore, una retrazione cutanea o un’anomala morfologia dei capezzoli. Ripetere la stessa perlustrazione con le braccia ben alzate, mettendo in evidenza la zona ascellare, e successivamente anche di profilo, per controllare la linea delle mammelle ed evidenziare irregolarità o vere e proprie sporgenze. A questo punto, piegare il braccio destro dietro la nuca e cominciare a palpare delicatamente la mammella a destra con la mano sinistra e le dita tese, a caccia di eventuali masse anomale, indurimenti o ispessimenti. L’operazione va quindi ripetuta sul seno sinistro.

L’ ecografia mammaria
E’ un esame diagnostico per immagini, che consente lo studio anatomico e strutturale del seno. Quest’indagine non invasiva , con l’ecografia mammaria è possibile individuare cisti al seno, cio’ formazioni di natura benigna, spesso a contenuto liquido o misto, e fibroadenomi. Quest’indagine consente, inoltre, di diagnosticare la presenza di tessuti infiammati (come nel caso di mastite o ascessi) ed è importante nella diagnosi precoce di lesioni più serie, come i tumori maligni. L’ecografia mammaria permette di visualizzare anche le eventuali alterazioni a carico dei linfonodi dei cavi ascellari. Nella maggior parte dei casi, l’ecografia al seno non è un’indagine alternativa alla mammografia e i due esami sono ritenuti complementari. Nella diagnostica senologica, l’esame ecografico è più adatto a valutare i tessuti mammari densi (in cui la componente ghiandolare è prevalente) delle donne giovani, non sempre ben visualizzabili ai raggi X della mammografia.

 

ORVIETO DIAGNOSTICA - Gruppo Cidat
Orvieto Scalo
Piazza Monte Rosa, 44
Tel. 0763 32521
orvietodiagnostica@cidatsanita.it