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COLPO DI FRUSTA

Categoria: Chinesiologia
COLPO DI FRUSTA

Il termine COLPO DI FRUSTA indica qualunque movimento rapido e violento che coinvolge l’organismo (anche una caduta). Il più comune è il colpo di frusta da “tamponamento automobilistico” nel quale la regione che subisce l’accelerazione più repentina è quella della colonna cervicale e del capo. In questo caso il whiplash può portare all’insorgenza di dolore a livello cervicale o cervico-dorsale, con la possibilità che si irradi alle spalle o addirittura a braccia o mani. Lo spettro dei sintomi che caratterizza questa sindrome è molto ampio e oltre al dolore nelle regioni sopracitate, il paziente potrebbe riportare anche: rigidità e difficoltà a muovere il collo, indolenzimento alla schiena , vertigini, emicranie, cefalee, instabilità e disturbi dell’equilibrio, acufeni (ronzii nelle orecchie) e, nei casi più violenti, nausea e vomito. La Terapia Manuale inquadra questo trauma come una sindrome disarmonica che coinvolge tutto l’organismo: sia dal punto di vista neuro-muscolo-scheletrica che viscerale. La Terapia quindi non dovrà solo limitarsi al trattamento della regione sintomatologica ma dovrà porre attenzione anche ad altre aree che potrebbero aver subito delle disfunzioni somatiche.
Le zone che solitamente vengono inficiate maggiormente e sulla quale converrebbe fare particolare attenzione sono:
lombare, regione rachidea all’altezza in cui avviene effettivamente l’impatto tra le due vetture;
gabbia toracica, a causa delle presenza della cintura di sicurezza che potrebbe aver fatto da limite al movimento repentino di “iperestensione-iperflessione” che subisce il corpo;
clavicole e spalle, sempre a causa della cintura di sicurezza;
articolazioni sacro-iliache e sacro, in quanto l’energia del trauma viene dispersa a tutta la colonna attraverso sistema fasciale, MTR e legamenti.
organi pieni come fegato, reni e milza, poiché l’impatto causa delle forze di tensione alla massa viscerale come se questa fosse all’interno di un contenitore liquido. Si trattano almeno 10-15 giorni dopo l’incidente;
diaframmi, fondamentali per garantire una fisiologica mobilità degli organi toracici, addominali e pelvici;
È importante sottolineare che ogni paziente subisce un incidente con una dinamica diversa pertanto il suo corpo gestirà il trauma effettuando dei compensi unici e personali. Di conseguenza le aree da trattare non seguono un protocollo, ma sarà deciso un intervento personalizzato dopo un’attenta valutazione.

 

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