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Una articolazione “bloccata” va sempre “sbloccata”?

Categoria: Chinesiologia
Una articolazione “bloccata” va sempre “sbloccata”?

Prendiamo ad esempio la Caviglia che comunemente consideriamo come un’articolazione deputata principalmente alla mobilità. Flesso-estensione, inversione-eversione e movimenti combinati. Quando si riscontra un problema di mobilità si cerca di “sbloccare” a tutti i costi le varie articolazioni con auto trattamenti, stretching, manipolazioni; purtroppo spesso si guarda solo ad un effetto che in questo caso è la mancanza di mobilità. Le domande dovrebbero essere le seguenti: perché in questa articolazione vi è mancanza di mobilità? Bisogna davvero sbloccarla? Potrebbe essere un meccanismo di protezione?
Se un vecchio trauma ha “insultato” i legamenti del piede, anche dopo la guarigione di questi tessuti non è detto che la funzionalità dell’articolazione sia di nuovo integra. I muscoli deputati al movimento in questo caso devono assolvere anche alla funzione di stabilizzatori poiché l’articolazione non è del tutto protetta. Ecco che quella caviglia non andrebbe sbloccata. Andrebbe rieducata nella sua funzione stabilizzatoria per far si che i legamenti che tengono compatte le varie componenti ossee siano integri nella loro funzione. Tutti i compensi che si sono sviluppati intorno (limitazione articolare, retrazione fasciale e muscolare …) sono strategie che il cervello mette in atto per proteggere la caviglia stessa. Prima di andare spediti a sbloccare un’articolazione bisognerebbe chiedersi perché si è creato quel limite. Questo vale per le spalle, le anche, la colonna vertebrale e qualsiasi altra articolazione. I PROFESSIONISTI DI FISIOLIFE CONSIGLIANO: fare un’attentissima valutazione della causa, i compensi e fare un test per non correre alcun rischio.

 

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